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RESTAURARE MOBILI


Riportare a nuova vita un vecchio mobile trovato in cantina o comperato in un mercatino è un'avventura affascinante e alla portata di tutti. La prima operazione da compiere è la pulizia preliminare che si effettua con una spazzola morbida e con tamponi per eliminare macchie e aloni. Servono: trielina, acqua ragia (essenza di trementina), a seconda del tipo di finitura del mobile.
Se questo è finito a cera (encausto) usiamo la trementina mentre se è finito a gommalacca aggiungiamo ad essa dell'olio di lino. Per le macchie di inchiostro impieghiamo l'acido ossalico mentre sulle colature di cera poggiamo la carta assorbente che scaldiamo col ferro da stiro. Un lavaggio finale con acqua e ammoniaca conclude questa fase. Si passa poi alla riparazione dei danni della struttura.
Se il mobile è in cattive condizioni conviene smontarlo scaldando gli incastri per ammorbidire la colla animale. Tutti gli incastri si puliscono con carta vetrata e paglietta d'acciaio prima di riassemblare il mobile. Gli incastri traballanti vengono rinforzati con colla animale o colla vinilica, mentre nelle fessure più profonde si può inserire una strisciolina di piallaccio e poi rasare con un raschietto. Gli urti e le infossature si fanno rinvenire con acqua calda.
Le impiallacciature danneggiate si riparano asportando la parte rovinata ed incollando al suo posto un foglio di piallaccio della medesima essenza, bagnato il precedenza. Se il mobile va radicalmente sverniciato si utilizza lo sverniciatore chimico che si applica e si lascia agire prima di asportarlo insieme alla vecchia finitura.
Al posto dello sverniciatore si può utilizzare pistola ad aria calda (termopistola) che ammorbidisce la vernice o lo smalto, che si asporta con una spatola.
Alla sverniciatura segue una accurata carteggiatura che si conclude con una passata di paglietta d'acciaio e un'asportazione del polverino con un panno umido.
Se il mobile andrà smaltato si possono riparare eventuali screpolature e fessure con stucco per legno, mentre se andrà verniciato in modo che il legno rimanga a vista dovrà essere riparato con pasta di legno trattato con mordente. Se il mobile va smaltato utilizziamo smalto acrilico che possiamo applicare a pennello, con un piccolo rullo o con pistola a spruzzo. Se invece il mobile fa finito a vista vi sono diverse possibilità. In genere conviene applicare sul legno un mordente che lo colori e che dia profondità cromatica alla successiva finitura, evidenziando venature e fiammature.
La più semplice finitura consiste nel trattare il mobile con una vernice sintetica trasparente (incolore o mordenzata) stesa in tre mani successive. Una finitura più "antica" consiste nella stesura di uno strato di cera (anche questa può essere incolore o mordenzata) seguita da un prolungato passaggio di spazzola a setole morbide e poi di un panno di lana.
La finitura a gommalacca è la più classica ed elegante. Si prepara la gommalacca sciogliendo le scaglie di questo prodotto in alcool. Poi si prepara il tampone con una pezzuola di lino e un batuffolo di cotone e si stende la gommalacca con passaggi regolari affiancati del tampone.
La vecchia ferramenta del mobile (cerniere, maniglie, pomoli, serrature, cardini) che vanno smontati prima del trattamento del legno, vanno liberati dalla ruggine e trattati con appositi preparati lucidanti e pulenti. Volendo antichizzare un componente di ferramenta nuovo (che deve sostituirne uno rovinato) si pone il pezzo in un bagno di verderame caldo per qualche ora in modo da creare macchie e aloni com quelli lasciati dal tempo. Altri componenti metallici possono subire un processo di brunitura immergendoli in olio minerale bollente.



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